Oscar, sette vite e un sesto senso
Vive in un istituto per anziani con malattie degenerative e «prevede» la morte dei degenti. Negli Usa è diventato un caso.
Providence
USA 07/07/2007
Oscar, il gatto “angelo della morte”.
Oscar affascina il personale medico dell’ospedale Steere House di Providence negli Stati Uniti.
Ha un bel mantello soffice di colore grigio-bianco, le sue zampine sono candide e vellutate. Ciononostante il bel micione crea inquietudine tra i pazienti nella casa di cura: già perchè l’animale sembra che riesca a presentire la morte dei malati.
Il fenomeno è stato descritto anche dalla rivista medica New England Journal of Medicine, e trattato in questi giorni dai maggiori telegiornali del paese.
«Il gatto riesce sempre ad apparire nel luogo qualche ora prima che il paziente muoia».
Oscar, sette vite e un sesto senso
Il felino di due anni è stato allevato quando era ancora un cucciolo, è cresciuto nel reparto per demenza del centro di cura e riabilitazione «Steer House Nursing and Rehabilitation Center» nello stato di Rhode Island. Qua vengono assistiti pazienti malati di Alzheimer, Parkinson e altre malattie degenerative.
Già all’età di 6 mesi il micio ha iniziato il suo personalissimo lavoro. Il personale medico si è accorto che il gatto era solito fare un giro quotidiano nei corridoi e nelle stanze dei ricoverati, esattamente come dottori e infermiere.
Controllava spesso i residenti della casa, li annusava, li osservava e si metteva vicino alle persone, la cui morte avveniva di solito nel giro di poche ore. In 25 casi la «previsione» è risultata giusta.
Quando il gatto si trova nella stanza di un ricoverato, il personale dell’ospedale ormai passa ad avvertire i congiunti.Perché questo significa, nella regola, che il malato ha solo qualche ora di vita.
Il conforto di Oscar:
«Non fa mai errori. Proprio come un sensitivo sembra che riesca a capire quando un paziente è vicino a morire»
Spiega il dottor David Dosa al New England Journal of Medicine. Dosa è un medico specialista di geriatria e professore presso l’Università di Brown a Providence.
«Molti parenti trovano conforto in questo” prosegue Dosa. “Sono contenti se il micio tiene compagnia ai propri cari”.
E aggiunge:
«Sembra che Oscar prenda molto sul serio il suo lavoro. Anche perchè di solito si tiene a distanza dalla gente. La sua non è una razza che si lega molto alle persone».
Oscar, sette vite e un sesto senso
La capacità di Oscar:
“E’ vero che il gatto riesce ad avvertire la morte meglio delle persone che lavorano in questa struttura”
Dice Joan Teno della Brown-University, medico curante e esperta nella terapia di malati terminali
“Ma non penso che questo sia un gatto sensitivo. Credo, invece, che ci sia probabilmente una spiegazione biochimica».
Durante una visita ad una paziente, la dottoressa Teno, si è accorta che la donna non mangiava più, aveva problemi di respirazione e le sue gambe erano di un colore bluastro, sintomi che spesso indicano una morte imminente.
Oscar in quel caso non è restato nella stanza.
«Pensavo che questa volta si fosse sbagliato finché più tardi, erano oramai passate dieci ore, è apparso, è rimasto per due ore vicino al letto della paziente, dopodiché è deceduta».
Un giorno il gatto prodigio è salito sul letto di un’anziana paziente della stanza numero 313. La sua presenza ha allertato il personale della casa di cura.
E quando il nipote della paziente ha chiesto il perchè della presenza del gatto, sua madre gli ha spiegato:
“È qui per aiutare la nonna ad arrivare in cielo”. La paziente è morta dopo mezz’ora.
Medaglia
“La maggioranza delle persone che si trova nell’ospedale è così malata da non rendersi nemmeno conto quando arriva il gatto” riferiscono i medici.
Non sanno quindi che li aspetta probabilmente una morte in meno di quattro ore. Finora non è stata trovata nessuna spiegazione all’insolita capacità del felino.
“Sono cose difficili da studiare. Penso che probabilmente i cani e i gatti possano percepire cose che noi non riusciamo a sentire”
Ha detto Thomas Graves, esperto di felini e coordinatore del College dell’Università dell’Illinois.
Nei giorni scorsi ad Oscar è stata pubblicamente assegnata una piccola medaglietta per la sua “compassionevole assistenza ai ricoverati”.
Elmar Burchia
Fonte: corriere.it
Curiosità:
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