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Autocombustione umana spiegazione inesistente?

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Autocombustione umana, la spiegazione è inesistente?

Può un essere umano incendiarsi dall’interno e ridursi in cenere nel giro di pochi istanti lasciando intatti solo gli arti inferiori senza avvertire dolore?

Non esiste spiegazione scientifica o logica per alcuni casi detti di autocombustione umana, in inglese:

SHC(Spontaneous Human Combustion) in cui persone prendono fuoco improvvisamente.

E dei loro corpi rimane solo un mucchio di cenere fumante. Generalmente solo gli arti inferiori misteriosamente non bruciano, anche le ossa finiscono in cenere e le vittime non avvertirebbero dolore durante l’ “autocombustione”.

Nei luoghi in cui avvengono queste “autocombustioni” non vi sono danni ingenti ai locali solo le vittime e la zona che li circonda è danneggiata dall’incendio.

Autocombustione umana spiegazione

Uomo in fiamme. Foto di Gerd Altmann da Pixabay

Autocombustione umana spiegazione inesistente?

Il caso più ben documentato e più noto di “autocombustine umana” è quello della signora Mary Hardy Reeser.

Florida, a St. Petersburg, 1 luglio 1951

Mary Reeser, 57 anni.

La signora Reeser all’epoca viveva con il figlio Richard, la moglie ed il nipote. Quella sera decise di prendere del sonnifero ed andare a dormire presto stando alle testimonianze del nipote.

Alle 5 del mattino la padrona di casa, la signora Carpenter, sentì un lieve odore di fumo nell’aria ma ne attribuì l’origine ad una pompa surriscaldata in garage ed ebbe la conferma del guasto recandosi in garage e sistemando il problema.

Alle 8, sempre di quella mattina, la signora Carpenter ricevette un telegramma per la signora Reeser e si accinse a consegnarglielo di persona. Ma la signora Reeser non rispose ai ripetuti richiami della padrona di casa la quale, preoccupata, chiese aiuto a due imbianchini che si trovavano in strada e si fece aiutare ad aprire la porta di ingresso. Una volta all’interno dell’appartamento un ondata di caldo avvolse i soccorritori improvvisati.

Ma nessun segno evidente d’incendio era presente nell’appartamento a parte una trave bruciacchiata. Sul pavimento però si trovavano i resti della povera signora Mary Reeser di cui rimaneva solo un piede intatto con una pantofola di raso nero. Il suo teschio carbonizzato ed un mucchio di cenere in cui si potevano notare alcuni organi interni e la spina dorsale della sventurata erano i suoi resti.

La spiegazione ufficiale per la morte della signora Reeser fu che la donna si era addormentata con la sigaretta accesa e che la vestaglia della vittima avesse preso fuoco per questo motivo. Nonostante questa plausibile spiegazione questo rimane un caso di autocombustione umana per molte persone ed è il meglio documentato anche con numerose fotografie.

Autocombustione umana spiegazione inesistente?

Caratteristiche dell’autocombustione umana.

  • Numerosi casi di autocombustione umana sono stati segnalati in varie parti del mondo. E vi sono numerose testimonianze ed il risultato è sempre lo stesso:
  • Organi interni ed ossa bruciati, ridotti in un ammasso di cenere di colore biancastro.
  • Raramente gli arti inferiori e talvolta gli arti superiori bruciano e quindi rimangono intatti..
  • Una sostanza oleosa, probabilmente dovuta ai grassi corporei sciolti delle vittime, avvolge i locali dove avvengono le ipotetiche autocombustioni.
  • I danni ai locali sono praticamente inesistenti. Poco o nulla viene danneggiato dall’incendio, solo la zona intorno alla vittima rimane lievemente danneggiato.
  • Nell’ 80% dei casi le vittime sono donne che abusavano di alcool o farmaci.
  • La presenza di oggetti in grado di generare un incendio sono spesso indicati come colpevoli delle autocombustioni umane come stufe, sigarette, caminetti ecc.

Le teorie

Teoria 1:

L’effetto stoppino.

Il corpo umano è costituito per l’80 % d’acqua e non può prendere fuoco da solo.

A meno che non si utilizzino sostanze infiammabili come la benzina per incendiare il corpo umano. In questo caso il corpo però prende fuoco dall’esterno non dall’interno.

Autocombustione umana spiegazione

Candele che bruciano. Foto di Hans Braxmeier da Pixabay

La teoria dell”effetto stoppino“è la più accreditata.

Secondo questa teoria la combustione umana ha una causa precisa per cui una volta che si innesca l’incendio i grassi che compongono il corpo umano si scioglierebbero impregnando i vestiti.

In questo modo il corpo della vittima ha la possibilità di di continuare a bruciare proprio come lo stoppino di una candela fino al completo discioglimento della massa adiposa.

Questa teoria darebbe una spiegazione al fatto che gli arti inferiori e superiori delle vittime raramente bruciano. Il motivo è che in queste zone del corpo vi sono meno tessuti adiposi. Si tratta del processo che avviene ad esempio con le candele una volta acceso lo stoppino che le compone.

Ma le ossa?

Come fanno a bruciare completamente anche le ossa? Le ossa di un essere umano all’interno di un forno crematorio impiegano più di otto ore per “dissolversi” ad una temperatura di 900 gradi centigradi. Come possono le ossa umane bruciarsi completamente in così poco tempo?

E comunque le ossa ottenute da un forno crematorio non sono polverizzatein seguito al processo crmatorio ma devono essere frantumate in un secondo momento con uno speciale macchinario. In questo modo si formerà una polvere grigia non bianca come quella che si ha dopo un’ipotetica autocombustione umana.

Teoria 2:

L’alcool.

Numerosi casi di “autocombustione umana” si sono verificati dopo feste oppure dopo che le vittime avevano ingerito sostanze alcoliche in quantità elevata. Si tratta di un ulteriore teoria dove una presenza più elevata di alcool nel sangue potrebbe generare una reazione chimica all’interno dell’organismo causando l’autocombustione della vittima.

Tuttavia l’alcool ingerito in eccesso dalle vittime in ogni caso non può essere la causa degli incidenti di autocombustione per cui questa teoria non ha fondamenti di alcun tipo.

Teoria 3:

I farmaci

L’assunzione di farmaci potrebbe sortire l’effetto dell’acool nel corpo umano? Un ulteriore teoria senza alcuna prova scientifica al riguardo. 

Teoria 4:

Una reazione chimica a livello cellulare.

Teoria di John Heymer (Larry Arnold di ParaScience Intenational) :

Secondo questa teoria una reazione chimica all’interno dei mitocondri ( cellule del corpo umano che creano energia) tra idrogeno ed ossigeno. Questa reazione chimica provocherebbe a livello cellulare una sorta di esplosione interna al mitocondrio stesso. Il quale si incendierebbe ed a sua volta incendierebbe le altre cellule vicine in una reazione a catena.

Teoria 5:

Fulmini globulari

Fulmini globulari penetrati all’interno della stanza colpendo le vittime e causando l’incendio possono essere la causa del fenomeno?

Conclusioni:

L’autocombustione umana è affascinante e misteriosa. E “colpisce” persone di ogni razza, età, sesso, persone astemie e persone che non utilizzano medicinali.

Approfondimenti:

Visita la sezione del sito su i misteri.

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Il sito web che gestisce Di Cuonzo Erika si chiama ChupaCabraMania è un sito in cui ella raccoglie informazioni principalmente sul mostro sudamericano Chupacabra ed è stato creato per gioco nel 2006. Data la sua passione per il gli animali, tra cui le strane creature del mondo, l'interesse per il mondo del paranormale, ufo, alieni e varie curiosità Erika ha arricchito il sito con questi temi. Erika ha scritto un ebook nel 2005 sul chupacabra: chupacabra creatura mitologica o reale? La mia email è erikadik@tiscali.it
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