Chupacabras caneratto e clonazione
Articolo di Fabio M.
Chupacabras caneratto e clonazione.
Non tutti sanno che il Chupacabras è una realtà oggi ben accettata in Messico da diversi criptozoologi.
Gli studiosi lo indicano come una nuova specie di canide. Specie che non ha nulla a che vedere con i miti antichi e le leggende legate agli UFO, volute a forza dall’attuale mondo giornalistico.
E’ naturale che una notizia, se intrappolata da mistero, faccia vendere più copie.
Questo era inizialmente lo scopo dei giornalisti. Fino a quando i giornalisti non hanno esagerato e perso la mano. Ci si chiede quindi se il chupacabras sia veramente un alieno oppure no.
Se vogliamo, esistono due tipi diversi di chupacabras.
Il primo e’ un essere meraviglioso, legato al popolo latino da tradizioni e leggende locali, noto con nomi diversi. Spesso il primo chupacabra è dotato di caratteristiche che lo fanno sembrare ora un gatto e ora un coyote. Talvolta il chupacabra prende la forma di un chirottero gigante o persino un lacertide, magari un iguanide.
Esistono difatti numerose iguane in Messico. Alcune iguane sono dotate talvolta di malformazioni per via dell’inquinamento e possono dare origine a fantasie popolari simili solo a quelle dei nostri pescatori.
Ma questo essere è stato nominato solo in tempi recenti chupacabras. Il termine chupacabras è traducibile come vampirizzatore di capre. E’ nato se vogliamo intorno agli anni ’80 ed è in realtà il cosiddetto caneratto o canerado.
Il caneratto o canerado.
Si tratta di un esemplare che ricorda il raro cane peruviano, animale a pelo corto e in via d’estinzione.
A differenza di questo però, il caneratto è dotato di incisivi irregolari e sporgenti, di colore grigio chiaro. Il caneratto è di un aggressività particolare. Altre peculiarità lo contraddistinguono da qualunque altro canide, compreso il raro cane degli antichi Incas.
Gli esemplari di caneratto catturati in Chile, a Puerto-Rico, uccisi in Texas (USA) e persino ritrovati a Pichincha (Ecuador) fanno pensare ad una recente diffusione della specie.
Ma il caneratto non poteva diffondersi da solo.
Tale animale pare sia stato ricreato in laboratorio grazie ad un accordo tra un equipe di studiosi facenti capo ad alcuni laboratori europei (BTI) e istituti nordamericani. Accordo avvenuto nello stesso periodo in cui si sperimentavano le prime clonazioni segrete (vedi la razza ovina Dolly, l’esperimento italiano del muflone fatto nascere da una pecora etc.).
L’accordo è stato presentato alla stampa con un certo ritardo, anche perchè tale animale non può essere considerato un vero e proprio clone.
Così come non possono essere considerati cloni perfetti i maiali che nati con la prima sperimentazione presentavano cecità e altre anomalie genetiche.
Pare inoltre che i primi tentativi di far accoppiare in natura nella zona di Managua (Brasile) suddetto caneratto abbiano dato scarsi risultati.
Vi sono quindi strane contraddizioni.
Il caneratto chupacabras resta dunque una realtà tangibile e a dimostrarlo oggi ci sono i resti degli esemplari ritrovati nell’America latina.
Le dichiarazioni di alcuni studiosi messicani e soprattutto le numerose vittime ovine di questa specie provano la sua esistenza. In qualche raro caso, qualcuno sostiene pure ci sia stata qualche vittima umana. Ma questo è un altro mistero.
Articolo scritto da Fabio M.
Approfondimenti:
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