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Skuma la sirena di Taranto la leggenda

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Skuma la sirena di Taranto la leggenda

Puglia

Secondo una leggenda locale, ai tempi in cui Taranto era capitale della Magna Grecia, delle sirene vivevano nelle acque della città che lambiscono la città. Le sirene di Taranto amavano molto il luogo a tal punto da costruire un castello nelle profondità del mare. Nel castello delle sirene fu portata una bellisiima donna locale.

La donna era sposata con un pescatore che lei tradì a causa delle sue lunghe assenze con un ricco uomo facoltoso. Secondo la leggenda l’uomo corteggiò intensamente la donna fino a quando ella non cedette alle sue avances passando una notte con lui. Il pescatore scoperto il tradimento, confessato dalla moglie tremendamente in colpa, decise di uccidere la sua amata gettandola in mare da una barca. L’uomo ben sapeva che lei non sapeva nuotare.

La donna fu salvata dalle sirene e trasportata al castello proclamandola regina dandole il nome di Skuma. Skuma tradotto in italiano dal gergo tarantino significa schiuma. La decisione di proclamare la donna regina nacque dalla sua bellezza che conquistò le sirene.

Secondo la leggenda l’uomo in preda al rimorso, convinto di aver ucciso per annegamento la propria donna,decise di recarsi nuovamente nel punto in cui l’aveva gettata in mare.

Ma le sirene lo rapirono, senza sapere chi fosse in realtà, conducendolo al cospetto della regina Skuma che lo riconobbe immediatamente chiedendo alle sirene di perdonare il suo ignobile e crudele comportamento. Skuma era ancora innamorata del marito e chiese alle sirene di concedergli la grazia non uccidendolo,

Skuma la sirena di Taranto la leggenda

Skuma la sirena di Taranto
Immagine illustrativa. Foto di Sergei Tokmakov, Esq. https://Terms.Law da Pixabay

A questo punto della narrazione la leggenda assume diverse evoluzioni.

Una versione della leggenda afferma che l’uomo fu portato dalle sirene sulla spiaggia, svenuto ma in vita. Una volta ritornato in sé l’uomo prese coscienza di ciò che era accaduto con le sirene e chiese aiuto ad una fata.

La fata gli disse che l’unico modo per far tornare a casa sua moglie era quello di cogliere un fiore di corallo bianco costudito nel giardino delle sirene. Il fiore di corallo era uno solo e l’uomo tentò di recuperarlo con l’ausilio di una barca. Tuttavia Skuma lo udì e decisero insieme di tentare la fuga dal castello raccogliendo il fiore di corallo.

La coppia mise a punto un piano, l’uomo gettò in mare dei gioielli acquistati con i loro risparmi per distrarre le sirene. Il piano funzionò e le sirene lasciarono sola Skuma al castello per ammirare i gioielli caduti in mare e la donna prese il fiore di corallo portandolo alla fata.

La fata, che attendeva sulla spiaggia il fiore delle sirene, come promesso spazzò via con un incantesimo il castello e le sirene dal golfo di Taranto con un immensa onda.

La Torre Monacella

Una seconda versione della leggenda narra che l’onda creata dalla fata travolse anche l’uomo insieme alle sirene e di loro non si seppe più nulla. In questa versione della leggenda la donna decise di ottenere i voti religiosi e di rinchiudersi di sua volontà in una delle torri del castello Aragonese convivendo con il suo immenso dolore per tutta la vita. Skuma visse nella Torre Monacella. Forse le sirene non erano semplicemente scomparse ma continuarono a vivere nelle placide acque del golfo di Taranto.

Curiosità:

Skuma la Sirena di Taranto è rappresentata in alcune sculture di sale marino sugli scogli del golfo di Taranto. Si dice che il fantasma di Skuma, vestita da monaco, si aggiri per il castello alla ricerca del suo amato nelle notti di plenilunio.

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