Il cervo gigante Gigiàt della Lombardia
Una leggenda narra di un cervo gigante che si nutrirebbe di escursionisti e alpinisti nella Val Masino, Valle dell’Oro e Val Bregagli. Il territorio in cui si muoverebbe il Gigiàt si estende per diversi chilometri,.
La leggenda lombarda descrive il Gigiàt o Gigiàtt come un cervo di dimensioni anomali con vista acuta in grado di raggiungere estreme velocità e di compiere salti lunghissimi e strabilianti. Il Gigiàt, secondo la leggenda, è un incrocio tra un cervo o un caprone e un camoscio con il pelo molto lungo che emette un odore rivoltante di caprone. Questa creatura leggendaria è descritta con il capo di notevoli dimensioni, sproporzionato rispetto al resto del corpo. Il Gigiàt possiede grandi corna e unghie nelle zampe anteriori e zoccolii prensili nelle posteriori ma è stato avvistato di rado. L’alimentazione del Gigiàt sarebbe prevalentemente erbivora ma integrata talvolta con carne umana di escursionista.
Il cervo gigante Gigiàt della Lombardia
Gli studiosi dubitano dell’esistenza del Gigiàt ma non escludano che in passato le valli potessero essere abitate da camosci o cervi preistorici ormai estinti, quindi con dimensioni e aspetto differenti dagli animali conosciuti ai giorni nostri. Il Gigiàt è stato avvistato da alcune guardie alpine e da alcuni storici locali.
La leggenda del Gigiàt buono e l’alpinista Giacomo Fiorelli.
Un’ altra versione della leggenda narra che in realtà il Gigiàt sia una creatura buona che talvolta si avvicina ai centri abitati senza causare alcun danno a cose o persone. Giacomo Fiorelli, gestore di un rifugio locale, descrisse un incontro con questa strana creatura nei pressi del monte Pizzo Badile. L’uomo scivolò in un precipizio a causa del ghiaccio e si ritrovò in un istante appeso a uno spuntone di una roccia e fu salvato da un Gigiàt. La creatura si sporse aiutando l’uomo a risalire grazie al suo lungo pelo.
Conclusioni:
Il Gigiàt potrebbe essere una leggenda nata come monito per gli escursionisti solitari e per chi decide, anche in gruppo, di non sottostare ai suggerimenti per vivere in sicurezza la montagna. La leggenda descrive il Gigiàt di natura buona o cattiva in base alle persone che incontra e al loro animo, questa creatura mitologica si comporta di conseguenza, resta una figura importante del folclore locale ancora oggi.
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