La leggenda dei gatti Matagot, magici e gentili
Secondo una leggenda una gatta aveva ingoiato la pietra filosofale, entrando per errore nello studio di un alchimista. La gatta, entrata all’interno dell’abitazione alla ricerca di cibo scambiò la pietra filosofale, in esso costudita, con un pezzo di carne a causa del suo splendente colore rosso.
Ma, in questo modo senza volere, il potere della pietra filosofale donò ai cuccioli, che la gatta portava in grembo, un enorme potere. In seguito la gatta diede alla luce ben sette gattini. I gattini quando miagolavano generavano dalla loro bocca una moneta d’oro. La loro mamma dal momento che era un gatto, non diede valore agli oggetti d’oro ma diede loro il nome Matagot in quanto i gatti avevano ottenuto la giovinezza eterna mentre lei invecchiava. Il termine Matagot significava “gatto magico” nella lingua del felino.
Secondo la leggenda è possibile incontrare i Matagot ancora in vita al giorno d’oggi. Sono cuccioli affamati che una volta rifocillati regaleranno, a chi ha avuto pietà di loro, una moneta d’oro.
La leggenda dei gatti Matagot, magici e gentili
Il potere della pietra filosofale.
Riguardo la pietra filosofale un ulteriore leggenda avvolge questo oggetto magico e mistico. La pietra filosofale dona l’immortalità a chi la possiede ed avrebbe la capacità di trasformare in oro altri metalli. Per questo motivo la pietra filosofale rimane un mito che potrebbe arricchire chi la trova.
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