Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?
La crioconservazione, o criopreservazione è una tecnica da laboratorio utilizzata per la conservazione dei tessuti e delle cellule tramite una sorta di “congelamento”. Questa tecnica prevede, tramite l’utilizzo di determinate sostanze protettive note come “crioprotettori“, il congelamento a temperature molto basse circa -200 gradi di materiali biologici.
I crioprotettori evitano i danni cellulari dovuti ai cristalli di ghiaccio che si formano durante il processo ed eventuali altre lesioni cellulari. La sostanza utilizzata in questo processo è l’azoto liquido, che congela a -196 gradi centigradi.
La crioconservazione è utilizzata ad esempio nell’ambito della fecondazione assistita. La tecnica prevede il congelamento degli ovociti femminili, degli spermatozoi maschili e dei tessuti ovarici nelle fecondazioni assistite.
Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?
E’ possibile essere congelati in vita per rivedere la luce dopo molti anni?
Tuttavia il processo di crioconservazione è noto anche come ibernazione. Nei film di fantascienza è possibile vedere, ad esempio, persone ibernate che si risvegliano dall’ibernazione dopo lunghi periodi di tempo, anni, decenni o anche tempi molto più lunghi.
Un classico esempio è quello di astronauti ibernati per affrontare lunghi viaggi interstellari che una volta giunti a destinazione vengono risvegliati.
Ma è veramente possibile, in un futuro non molto remoto o addirittura nel presente, subire un processo di questo tipo senza danni cellulari?
Ad oggi è possibile crioconservare un essere umano ma solo dopo la morte biologica accertata. Il corpo subisce il suddetto processo non oltre i 4/6 minuti dopo che il cuore ha cessato di battere.
Il sangue del paziente è sostituito con le sostanze note come crioprotettori e il cuore viene fatto battere artificialmente per permettere ai liquidi all’interno del corpo di circolare normalmente evitando danni cellulari soprattutto al cervello. Il cervello viene separato dal corpo e conservato a circa -196 gradi in un contenitore contenente azoto liquido.
Il corpo del paziente subisce lo stesso procedimento. Comunque entro 30 minuti il processo di ibernazione deve essere concluso.
Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?
Per quale motivo farsi crioconservare?
Lo scopo di questo processo, che ad oggi solo poche aziende sono in grado di garantire, con cifre che si aggirano sui 80/200 mila euro a persona è quello in futuro di riportare in vita la persona ripristinando le sue funzioni vitali. In base ai servizi richiesti all’azienda il prezzo varia notevolmente. Tuttavia non è chiaro se il processo di scongelamento dei corpi avverrà correttamente e se esisterà effettivamente una tecnologia in grado di riportarli in vita nel futuro.
Forse queste persone in futuro potranno in qualche modo rinascere ed essere curate dal male che le ha uccise e spinte a decidere di farsi crioconservare?
Poco più di 300 persone hanno deciso di crioconservare il proprio corpo o solo la loro testa. Ma sono migliaia le richieste in merito che non possono essere soddisfatte dalle poche aziende che operano in questo settore alquanto incerto. La scienza non riconosce questa tecnica e non è chiaro come la persona “torni in vita”.
Il professore James Bedford
Nel 1967 il professore di psicologia dell‘Università della California James Bedford è stato il primo uomo, deceduto a causa di un tumore, ad essere conservato sotto ghiaccio immediatamente dopo il decesso. In un primo momento è stato conservato a Glendale in California, Usa, in un contenitore sottovuoto della sua misura con azoto liquido. Il corpo di James Bedford è stato spostato a Phoenix e in seguito in Arizona.
Il corpo del professore è stato riesaminato nel 1991 nel momento in cui doveva essere trasferito in un nuovo contenitore più moderno in una struttura della Alcor in Arizona. I tecnici che hanno esaminato il corpo hanno rilevato che il corpo apparteneva ad un maschio ben nutrito che appariva più giovane dei suoi effettivi 73 anni. Il corpo di James Bedford è ad oggi ancora conservato all’ Alcor Life Extension Foundation.
Ibernati da vivi? Si tratta di realtà o fantascienza?
L’azienda Alcor
L’azienda Alcor nacque inizialmente nel 1965 con il nome Life Extension da Evan Cooper il primo uomo a proporre l’ibernazione. il signor Evan Cooper definiva se stesso come “il primo crio-attivista“.
Le persone ibernate italiane
In Italia il primo uomo ibernato è stato Aldo Fusciardi morto nel 2012 per un arresto cardiaco. Gli italiani ibernati sono circa 15. Aldo Fusciardi era originario di Cassino in provincia di Frosinone in Lazio ed aveva sottoscritto un contratto con la ditta Cryonics Institute. L’uomo aveva ben pianificato il viaggio verso l’istituto in Michigan della sua salma sottoscrivendo un contratto con l’azienda in cui cedevano legalmente il loro corpo.
Purtroppo la salma è arrivata a destinazione dopo quattro giorni e le possibilità che il corpo sia stato compromesso dal ritardo sono notevoli. Chi sottoscrive un contratto con una società che si occupa di crionica deve indossare una targhetta identificativa al collo.
Come sono conservati i corpi crioconservati?
I corpi sono conservati a testa giù all’interno di un Tewar ovvero una grande cisterna verticale a -196 gradi piena di azoto liquido che sono conservate in grandi stanze all’interno dei laboratori.
Curiosità:
I centri abilitati per questa tecnica sono l‘Alcor in California, la Cryonics Institute nei pressi di Detroit in Usa e in Russia vi è il centro KrioRus nato nel 2006.
In Europa ad oggi non vi è alcuna struttura di questo tipo ma sono presenti servizi di trasporto verso queste strutture in tutto il mondo.
Di seguito la presentazione su YouTube dell’azienda Cryonics.
Nota bene:
Questo articolo è un articolo informativo non è di natura scientifica quindi è possibile riscontrare errori in merito. Vi invito a consultare articoli scientifici in merito se l’argomento ha colpito il vostro interesse. Grazie
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