Isola di Pasqua un mistero in Cile.
Cile, isola di Pasqua.
Quest’isola si estende su 171 chilometri quadrati, ha una forma triangolare con i lati di 16, 17 e 24 km, sull’isola vi sono dei vulcani ed il più alto è di 500 metri circa. Vi sono circa 3.000 abitanti, la maggior parte di essi vive nella cittadina di Hanga Roa.
I nomi del’isola
- Isola di Pasqua è il nome dato dall’ammiraglio olandese Jacob Roggeveen all’isola. Egli la scoprì nell’anno 1772 il giorno di Pasqua esplorandola nonostante la presenza di indigeni antropofagi, ovvero cannibali, che la abitavano.
- Rapa Nui invece è un nome indigeno che indicala grande isola/roccia
- Te Pito o te Henua è un nome che significa :l’ombelico del mondo
La particolarità dell’isola
Isola di Pasqua un mistero in Cile.
Oltre 600 teste di pietra vulcanica chiamate moai che si sviluppano dai 90 centimetri ai 12 metri di altezza ed un peso di oltre 80 tonnellate l’una si trovano sull’isola di Pasqua. La popolazione primitiva dell’isola è completamente isolata ed ha creato una sua cultura ed una sua scrittura.
Si tratta di un mondo a sè è un popolo che però non è più legato al passato.
Tuttavia questa popolazione dai tratti nordici afferma di aver perduto il ricordo delle sue origini dai moai.Dice di aver dimenticato le antiche scritture che gli indigeni non sono più in grado di tradurre.
Oppure i sacerdoti dell’isola preferiscono tacere di proposito riguardo a ciò che è scritto nelle antiche scritture?
Il mistero dell’Isola
Il mistero che avvolge l’isola inizia dalla spiegazione delle ipotetiche origini degli abitanti del luogo. Sono indigeni con la pelle bianca e la barba, abitanti di un luogo difficile da raggiungere. Questa popolazione indigena venera una divinità chiamata Dio uccello. Questo Dio lo ritroviamo in numerosi miti di popolazioni sparse per il mondo come in nordafrica, nelle popolazioni celtiche e nel mediorente.
L’isola di Pasqua è nota grazie a delle teste di pietra vulcanica che si trovano nel territorio.
La realizzazione di queste teste di pietra vulcanica chiamate moai ha dato origini a numerose teorie e ad altri misteri. Le statue sono posizionate sulla costa con le spalle rivolte al mare e alcune di esse hanno un “cappello rosso” in testa chiamato pukao.
Le teorie sull’ isola di Pasqua un mistero in Cile.
L’origine della razza dei pasquensi:
Thor Heyerdahl ipotizzò che la tipologia degli abitanti dell’isola fosse in realtà una mescolanza di razze:
peruviana, polinesiana e nordica approdate sull’isola probabilmente in seguito ad un naufragio.
Egli ipotizzò che i primi colonizzatori dell’isola fossero stati indios americani emigrati dalle regioni vicine della Bolivia/Perù e dimostrò questa teoria tentando la traversata. Vi riuscì con il Kon Tiki una zattera costruita con sette tronchi di balsa.
La flora e la fauna dell’isola
L’isola era realmente priva di alberi?
Nell’isola non erano presenti alberi per riparare eventuali navi danneggiate e i naufraghi dovettero sopravvivere nell’isola.
In teoria i naufraghi avrebbero potuto costruire le statue agli inizi della loro permanenza forzata sull’isola ma regredirono allo stato primitivo in seguito alle scarse risorse per sopravvivere presenti nell’isola.
Gli alberi potevano essere stati presenti nell’isola in passato ma potrebbero essere stati utilizzati tutti per la costruzione dei moai. Ed anche per la popolazione dell’isola come nutrimento, oltre la patata dolce importata dai coloni sudamericani.
In seguito con una seconda ondata di popolazione insieme alla totora, un particolare tipo di giunco vi fu come conseguenza un ulteriore disboscamento dell’isola. Con la conseguente regressione allo stato più primitivo dell’sila stessa.
Di cosa si nutrivano gli indigeni?
Ossa di delfino sono state ritrovate in fosse comuni, quindi gli indigeni avevano la possibilità di andare a pescare in mare aperto. Gli alberi erano quindi presenti.
La patata dolce era un altro alimento integrante della dieta insieme alle banane, le piante furono importate in un secondo momento oppure inizialmente erano già presenti nell’isola?
E gli animali?
I resti di topi e uccelli domestici come polli sono stati ritrovati nell’isola ma anche loro arrivarono con l’uomo?
L’isola può essere una parte di Atlantide?
Potrebbe essere una piccola zona emersa dalle acque della famosa città di Atlantide o Mu o Lemuria?
Breve introduzione alle leggenda di atlantide e Mu
Isola di Pasqua un mistero in Cile.
Molte popolazioni nelle loro leggende, che si dice abbiano sempre un fondo di verità.
Narrano che nel sottosuolo abiterebbero gli abitanti del piccolo popolo e sempre secondo una leggenda sud americana si narra di Eldorado. Mentre le popolazioni asiatiche narrano invece di Agarthi e Shamballah. Sarebbero città del sottosuolo irraggiungilbili che facevano parte secondo la leggenda di due continenti: Atlantide e Mu.
Atlantide e Mu.
Atlantide e Mu, per cause sconosciute, furono distrutte da un grande cataclisma. Ed i superstiti furono divisi in più gruppi abitando l’Asia, l’Europa e le Americhe, alcuni invece sarebbero scesi nelle profondità della terra. Gli Eletti, dando vita ad una nuova popolazione composta da due grandi continenti Eldorado ed Agarthi.
Sempre secondo la leggenda, comune a molte popolazioni, Eldorado avrebbe l’ingresso al polo sud mentre Agarthi al polo nord.
La religione
La religione degli isolani è comune alla religione di numerose popolazioni sparse per il mondo.
E’ una religione comune che coinvolge il mondo intero o una semplice coincidenza?
Extraterrestri?
Isola di Pasqua un mistero in Cile.
Un’altra teoria è che le opere siano di origine extraterrestre.
Oprere create da alieni, non dall’uomo, in quanto non vi è una somiglianza tra i visi scolpiti nella pietra e i tratti tipici degli isolani.
Ma vi è chi afferma il contrario che ad un attenta analisi si possono riscontrare invece numerose somiglianze. Per avvalorare la teoria extraterrestre vi è chi afferma che l’isola non è raggiungibile da uomini primitivi, Thor Heyerdahl ha dimostrato che invece è possibile con la zattera Kon Tiki.
La cultura degli isolani
La cultura e le tradizione degli abitanti di Rapa Nui furono cancellate da un epidemia di malattie che decimò la popolazione priva di anticorpi in seguito all’arrivo dei coloni?
Non permettendo in questo modo il tramandare dei miti e delle leggende locali oralmente?
I coloni avrebbero potuto distruggere le tavolette di legno su cui erano trascritti miti e le tradizioni di questa popolazione?
Hotu-Matua:la leggenda
Il capo tribù Hotu-Matua, portò sull’isola animali e vegetazione provenendo dall’isola Marae-rengo o Hiva. Data la notevole distanza raggiunsero l’isola a bordo di canoe dimorando sull’isola generando figli. Avevano una rigida gerarchia in cui il Re, discendente, era un dio dotato di grandi poteri seguito in ordine di gerarchia dai sacerdoti, dai nobili e dai guerrieri.
I moai erano costruiti dagli artigiani dell’isola, non privi di importanza.
La leggenda narra che la popolazione era divisa in Lunghi Orecchi e Corti Orecchi. I Moai e gli Ahu, che sono delle piattaforme cerimoniali, furono costruite dai Corti Orecchi che sottostavano agli ordini dei Lunghi Orecchi.
Un giorno i Lunghi Orecchi ordinarono ai Corti Orecchi di gettare le pietre, forse i Moai stessi, in mare.Ed in seguito al rifiuto dei Corti Orecchi, molto religiosi e superstiziosi, di gettare in mare le pietre da loro ritenute sacre decisero di ucciderli nutrendosi delle loro carni.
I Corti Orecchi si ribellarono ai Lunghi Orecchi ottenendo il controllo dell’isola ed uccisero e bruciarono tutti i Lunghi Orecchi in una fossa comune. Effettivamente nell’isola fu trovata una fossa di questo genere con numerose ossa umane e resti di carbone.
Isola di Pasqua mistero risolto?
Isola di Pasqua un mistero in Cile.
Nel 1955-56 l’esploratore e antropologo Thor Heyerdahl dimostrò che gli isolani erano in grado di costruire opere del genere senza l’aiuto di tecnologie aliene
Ma utilizzando mezzi semplici e tecniche alquanto primitive come l’ammorbidire la roccia in tufo vulcanica nell’acqua per poterla lavorare e dando essa la forma desiderata.
Dimostrò che era realmente possibile. Quando in soli tre giorni tre uomini costruirono e lavorarono una statua di oltre 12 tonnellate e 180 uomini la trasportarono utilizzando funi ed un’enorme slitta.
Thor Heyerdahl dimostrò che l’isola era raggiungibile, non senza difficoltà via mare con l’utilizzo di canoe.
Le più grandi teste di oltre 20 metri sono state ritrovate nelle cave del vulcano Rano Kano.
E dei loro scultori non vi è traccia. Sono rimasti solo le statue incompiute e gli attrezzi utilizzati durante la loro realizzazione. Dai vulcani Rano Kau e Rano Raraku erano estratte le rocce per la costruzione dei moai. Dalla “cava” di Puna Pau gli isolani ricavavano le rocce per realizzare gli insoliti cappelli rossi dei moai, i pukao.
La Palinologia
Isola di Pasqua un mistero in Cile.
Grazie alla Palinologia (scienza che si occupa dello studio dei pollini) la vegetazione dell’isola di Pasqua è stata“ricostruita”:
L’isola era ricoperta da una vegetazione sub tropicale, con erba, felci, alberi a basso fusto, l’albero della corda o hau-hau, palme tropicali. Poteva trattarsi di una fonte di alimentazione per gli isolani?
La presenza di piante diminuisce con il passare degli anni, si trovano tracce di alberi bruciati, dal 1400 in poi non vi è più la presenza della palma.
Vi è un calo sensibile dell’albero della corda e e del Toromiro. Ossa di delfino dimostrano che il delfino era una fonte importante di cibo. I pasquensi costruivano imbarcazioni per andare a pesca con i tronchi di palma.
Quando le palme diminuiscono anche la presenza di ossa di delfini recenti diminuiscono. Si tratta di un chiaro segnale che la popolazione di circa 9000 abitanti non poteva più andare a pescare. Forse a causa della mancanza di alberi di palma per costruire le imbarcazioni. Taluni affermano che la popolazione abbia raggiunto i 15.000 abitanti nei momenti di massima prosperità.
In quanto i topi domestici importati spinti dalla fame si nutrivano dei germogli degli alberi impedendone la ricrescita.
Gli indigeni si nutrirono d’apprima degli uccelli domestici, come i polli. Poi passeranno a nutrirsi della fauna locale come pappagalli. Mentre l’isola subiva una forte desertificazione che sarà l’inizio della fine per i suoi abitanti.I quali e diventeranno antropofagi, cannibali per mancanza di cibo.
Le guerre tra clan
Intorno al 1700 inizeranno le guerre tra clan. Quando Jacob Roggeveen sbarcherà nel 1772 la popolazione sarà già decimata si contavano circa 2000 abitanti nell’isola.
Nel 1774 James Cook sbarcò sull’isola e vi erano statue moai abbattute a causa delle lotte interne della popolazione.
I coloni come già accennato porteranno malattie mortali per gli abitanti dell’isola di Pasqua.
Nel 1805 gli abitanti di Rapa Nui furono deportati come schiavi, nel 1862 oltre 2.000 indigeni furono deportati con la forza in Perù.
Nel 1888 rimanevano circa 100 indigeni malati ed anziani condannati all’estinzione. Ma alcuni di loro portarono avanti la razza incrociandosi con altre popolazioni. Sempre nel 1888, il capitano Policarpo Toro annesse l’isola Pasqua al Cile, dal 1895 al 1953 una società inglese la utilizzò come allevamento di pecore.
L’isola fu dichiarata nel 1935 Parco Nazionale e Monumento Storico.
Nel 1953 la popolazione pasquense riottenne l’isola. Quindi si dedicò alla ricerca archeologica ed alla restaurazione del vasto patrimonio storico ed artistico dell’isola.
Gli studi medico-legali, antropologici e del DNA sugli abitanti dell’isola di Pasqua dimostrano che erano di origine polinesiana. Questi studi mettono al bando la teoria di origine extraterrestre degli abitanti.
Nel 2007
Nel 2007 l’isola di Pasqua è una meta turistica, con clima sub-tropicale .
Ora l’isola è stata denominata Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO, ed i suoi abitanti parlano spagnolo e per loro il turismo che si è molto sviluppato.
Ed è la fonte di reddito principale, vivono sempre di agricoltura e grazie all’allevamento di animali ed ai raccolti di canna da zucchero, banane, mais, zucche e patate.La religione principale degli isolani è quella cattolica.L’isola ha un aeroporto moderno a Mataveri con la più grande pista del sud America.
Un’avvertimento dall’isola di Pasqua?
Il nome dell”isola Te Pito o te Henua significa :“ombelico del mondo” ed una profezia grava sull’isola:
“Solo un isola sopravviverà agli sconvolgimenti del pianeta. Sconvolgimenti che faranno ricominciare l’uomo da capo. Quando quest’isola, l’unica sopravvissuta, l’ombelico del mondo, sarà inghiottita dalle acque allora sarà la fine del mondo”
Un monito per cercare di impedire all’uomo di distruggere il suo habitat come sta facendo ora?
Con deforestificazioni, guerre, inquinamento e sfruttamento incontrollato delle risorse del pianeta che non sono illimitate?
L’umanità si troverà ad ascoltare realmente l’avvertimento di Rapa Nui? E si ritroverà ad ammettere di aver sbagliato a sfruttare il pianeta terra in maniera incontrollata?
E sarà la fine del mondo?
Curiosità:
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