Il caso Caponi in Italia l’alieno più volte fotografato.
Anno 1993
Pretare d’Arquata, provincia di Ascoli Piceno.
Marche
Filiberto Caponi è colui che avrebbe vissuto il caso italiano più controverso. Il caso ormai è ritenuto chiuso, con cinque incontri ravvicinati del terzo tipo con un essere umanoide extraterrestre.
Filiberto Caponi artigiano ceramista, all’epoca vetitreenne ha documentato questi incontri. Caponi ha documentato gli incontri tramite fotografie scattate tramite una Polaroid 660 alla creatura aliena.
Le riviste e la trasmissione televisiva “I fatti vostri”
Il n.43 della rivista Visto del 28 Ottobre 1993 e Venerdì, 5 Novembre 1993 mostrano le foto della creatura.
Giancarlo Magalli nella trasmissione “I Fatti vostri” mostrò al pubblico le foto di questa strana e piccola creatura. La creatura era in svariate posizioni ed in condizioni fisiche pessime. In alcune foto la creatura sembra sanguinante e ferita.
La creatura di un’altezza di circa 70 cm, presentava una testa sferica e la bocca umida con un intensa salivazione.
Sembrava boccheggiare, priva di orecchie, gli occhi piccoli, obliqui e scuri. La creatura presentava la pelle ruvida e spessa di colore scuro, un arancione scuro. Solo nel capo la pelle era più chiara e liscia ma con alcune cicatrici.
Inoltre presentava piccole braccia ma del tutto inerti e due piccole narici per respirare. Le gambe erano muscolose con sole due dita dei piedi. Sembravano gambe “fatte per correre”, due tubi uscivano e rientravano nel torace della creatura.(Tubi messi per respirare?)
Il caso fu studiato dal CUN e dal CETI e Filiberto Caponi mantenne sempre la stessa linea nello descrivere gli avvenimenti. Il suo caso fu seriamente studiato dal mondo dell’ufologia.
Gli Incontri
Di seguito gli incontri narrati dalla voce dello stesso Caponi:
9 maggio 1993:
Filiberto Caponi notò nei pressi della sua abitazione qualcosa di bianco appoggiato sul terreno, dietro ad un muretto. Un qualcosa che si lamentava. A lui ricordò immediatamente un comune gatto o un cane.
Egli si avvicinò e provò a muovere il presunto animale con il piede. Ed immediatamente la “cosa” si alzò con un salto. Mostrando di avere i piedi, due piccole braccia che sembravano inerti e le gambe saltando un muretto e correndo a velocità sostenuta.
Le gambe della creatura parevano fasciate e sembrava avesse con se una sacca appoggiata sulla schiena. La pelle era visibile sulla testa e sulle braccia non funzionali ed il resto del corpo era fasciato con una specie di garza bianca.
In seguito a questo strano incontro Caponi si recò sul posto dell’incontro con il padre per un sopralluogo. I due uomini trovarono solo una garza imbrattata di sangue.
La garza non fu gettata nell’immondizia ma tenuta con l’intento di farla analizzare ad Ascoli Piceno.In seguito la garza sparirà nella notte.
Circa alle tre del mattino di quella notte Caponi avvertì il lamento della creatura sotto la sua finestra e con il padre la scorge chiaramente passare a velocità, sempre sostenuta, sotto un lampione.
24 maggio 1993:
Alle due di notte Caponi, ormai convinto di non rivedere più la creatura, ode di notte di nuovo i lamenti della creatura. E decide di scattare alcune foto con una Polaroid 660 imprestatagli dal cognato. Scatta due foto quella notte, uscendo nel cortile, dove la creatura pare non udire alcun rumore emesso dal ragazzo.
Caponi dice che “la creatura lo ha guardato” voltando leggermente il capo.
Come inseguendo la luce del flash o quella dei lampioni. Una foto appare in lontananza e non vi si distingue nulla, solo una macchia indistinta. La seconda invece nitida e più ravvicinata si vedono le braccia inerti della creatura e la fasciatura con cui è ricoperta. Caponi con i famigliari decide di nascondere le foto in un luogo sicuro, in una cassetta di legno.
Il giorno dopo le foto appaiono come bruciate e rigonfie nel punto in cui vi è l’immagine della creatura.
Poteva essere stata utilizzata una pellicola scaduta?
Si domandano i rappresentanti del CUN?
Oppure era una reazione con una vecchia batteria conservata contemporaneamente alle foto nella scatola?
Un giornalista di ‘Stop‘ intervista Caponi senza acquistare le foto bruciate. Quando in paese odono il verso della creatura e si spaventano credendo seriamente che qualcosa di insolito stia realmente succedendo in paese.
L’8 agosto molte galline vengono ritrovate misteriosamente morte, dissanguate, con gli arti o la testa amputati senza mostrare morsi di alcun genere.
Una volpe o una faina il colpevole?
Oppure si tratta di un chupacabras? Talvolta i chupacabras agiscono in seguito ad avvistamenti di ufo o alieni.
11 agosto 1993:
Alle 5 di mattina Caponi incontra di nuovo la creatura al di fuori del suo laboratorio. E Caponi scatta una foto con la Polaroid che decide di custodire con cura in un cassetto. Questa foto riamarrà intatta.
20 agosto 1993:
Caponi scatta altre due foto all’essere seduto di nuovo nel cortile.
Questa volta la creatura si presenta senza garze, nudo con due tubi che si muovevano ritmicamente sotto la pelle. i tubi erano come mossi da un liquido o aria, tubi per la respirazione?
Che entravano ed uscivano dal corpo della creatura.
Si è supposto che l’essere poteva essere ricoperto da una tuta protettiva, come una seconda pelle. La creatura era bagnata con dell’acqua. In seguito Caponi afferma di aver visto uno di due secchi dell’acqua vuoto per metà, forse la creatura aveva fatto un bagno.
20 settembre 1993:
Alle 3 di mattina Caponi decide di chiamare qualcuno a testimoniare la presenza della creatura. E chiama sua nonna che quando vede la creatura incappa nel panico e inizia ad urlare. Ma caponi scatta altre fotografie, questo sarà l’ultimo incontro.
Conclusioni:
Filiberto Caponi subì un processo penale per “diffusione di notizie false o esagerate tendenti a turbare l’ordine pubblico”. E nel maggio 1994 fu scagionato dal GIP. Questa fu la causa principale dell’archiviamento del caso Caponi. Ma permangono ancora molti dubbiriguardo il caso Caponi.
Caponi ha dichiarato di essere stato obbligato da persone influenti a dimostrare che egli stesso aveva creato la creatura.Dal momento che egli era un ceramista ed avrebbe potuto in modo molto semplice creare una creatura con creta da se.
Caponi fu fotografato con il modellino e questa fu considerata una prova della falsità delle sue foto.
Ma se relamente non fosse così?
Un caso di Cover Up?
Le foto di Filiberto Caponi sono state ritirate in gran parte da internet e non se ne trovano molte online.
Approfondimenti:
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